Comunicazione degli Studenti

LETTERA DESTINATA AL PRESIDE, AI DOCENTI E AI GENITORI DEGLI STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO PRIMO LEVI

Roma 7 Gennaio 20121

 

Oggetto: Criticità del rientro in presenza e motivazioni della protesta di Venerdì 8 Gennaio.

 

Salve a tutti,

abbiamo deciso di scrivere questa breve comunicazione interna al fine di far luce sulle motivazioni che hanno spinto gli studenti del Primo Levi ad intraprendere determinate iniziative.

Alla luce della nota prot. 450842 del 24 dicembre 2020 del Prefetto della Provincia di Roma noi studenti vogliamo esprimere un forte dissenso relativo alle modalità proposte dall’Ufficio prefettizio, sulla base delle direttive ministeriali, per il rientro a scuola l’11 gennaio.

L’emergenza Covid-19 non ha fatto altro che aggravare una situazione disastrosa preesistente. Le soluzioni proposte dal governo sono equiparabili ad un annullamento dei diritti degli studenti, una totale mancanza di rispetto. Il rientro non garantisce sicurezza: chi dovrà entrare a scuola alle ore 10.00 dovrà pranzare in aula, ciò significa trasgredire le norme igieniche anti-Covid, al contempo lo scaglionamento delle fasce orarie, seppur alleggerisce i mezzi di trasporto, obbliga lo studente (ma anche il corpo docente, non docente ed ausiliario), a rivoluzionare la propria quotidianità implicitamente svalutando i propri interessi e non concedendo alcuna garanzia socio-culturale. Dopo quasi un anno di pandemia essenzialmente poco è stato fatto per ovviare alle criticità del sistema scolastico; l’unica soluzione possibile in questo contesto tragico non è nessun’altra se non quella di svolgere le lezioni online: nulla di ciò che ci era stato promesso è stato effettivamente portato a termine.

Pertanto il giorno 8 Gennaio abbiamo deciso di scioperare per far passare un messaggio importante, un messaggio condiviso dalla maggioranza più che qualificata e quasi unanime degli studenti, un segnale che noi rappresentanti di Istituto, in qualità di loro portavoce, dobbiamo lanciare: la DaD non era e non è la soluzione che avevamo in mente per il 7 Gennaio, noi volevamo e vogliamo tornare a scuola, una scuola capace di far coesistere il diritto allo studio e il diritto alla salute. La DaD non è la soluzione del problema, ma un accomodamento temporaneo al quale siamo costretti a sottoporci. La mancata presenza fisica in aula priva lo studente della sua sfera di socialità. La DaD ha destabilizzato notevolmente la tradizionale didattica e il conseguente apprendimento degli studenti. Attraverso questa iniziativa vogliamo sollecitare chi di dovere a investire nella scuola e nel suo corretto funzionamento, dunque confidiamo nel supporto di tutto il corpo docenti e dei genitori al fine di non ostacolare la nostra protesta nella quale crediamo particolarmente.

 

I rappresentanti degli studenti nel Consiglio di Istituto

Ludovica Cimino

Edoardo Guglietta

Giulia Ciaralli

Saverio Milana